« Le piaceva passeggiare per strada con dei libri sotto il braccio.
Essi rappresentavano per lei ciò che il bastone da passeggio rappresentava per un dandy del secolo scorso.
La distinguevano dagli altri. »
lunedì 5 ottobre 2015
L'amore in un clima freddo; Nancy Mitford
L'amore in un clima freddo; Nancy Mitford
Titolo originale: Love in a cold climate
Autrice: Nancy Mitford
Editore: Adelphi
Prezzo: 12, 00
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| Photo by Busy Bee © |
La letteratura inglese è stata il mio primo amore. Quando avevo quattordici anni decisi di iniziare la mia istruzione in merito e mi tuffai sui libri della Austen! Furono un nettare per la mia curiosità praticamente illimitata su tutto ciò che riguardava la società e lo stile di vita inglese dell'ottocento. Da allora ho continuato e non mi sono più fermata. Eppure, è stato un incontro inaspettato e molto recente il mio con Nancy Mitford, donna dai molteplici talenti e famosissima autrice di fortunati romanzi e note biografie di uomini e donne appartenenti alla storia.
Uno dei modi che in assoluto adoro, per conoscere un nuovo libro, è quello di trovare dei riferimenti nei libri che ho in lettura. Mi è successo mentre rileggevo Me before you; come solo una fan ossessiva può fare, sono andata a caccia dei pochi titoli citati nel romanzo. L'amore in un clima freddo è stato il primo su cui ho messo le mani. Ed è stato un piacere.
Queste edizioni Adelphi, sono dei capolavori per gli occhi e per lo spirito. Non appena ho estratto il libro dal suo involucro di plastica, mi è caduto tra le mani rivelando tutta la sua morbidezza. Si, morbidezza. La carta che fa da copertina sembra infatti essere satinata e da una sensazione serica paradisiaca. In copertina c'è una splendida foto d'epoca che ritrae la Mitford insieme a delle amiche; tutte e quattro sono acconciate con sfarzosi vestiti e un broncio che ricorda tempi ormai andati, sebbene si tratti di donne appartenenti al XX secolo.
"Le sei sorelle Mitford divennero una leggenda tuttora venerata
non solo in Gran Bretagna, per le loro vite sconvenienti, o politicamente riprovevoli,
o per avere lasciato lettere, memorie, romanzi, di squisita intelligenza...
Tutta la famiglia estesa, con cugini e zii e cognati e suoceri e vicini, tutti nobilissimi,
con casseforti piene di gioielli e non una sterlina da spendere per il riscaldamento,
entra camuffata e affettuosamente vilipesa anche in L'amore in un clima freddo
dove a raccontare in prima persona gli incalzanti eventi della sconnessa
famiglia Montdore è la debuttante Fanny."
La decadente e romantica copertina mi aveva ingannata; mi aspettavo un romanzo ambientato negli anni d'oro dell'aristocrazia e invece mi sono ritrovata con qualcosa di completamente nuovo da affrontare. Gli eleganti anni 30 sono entrati di prepotenza nel mio immaginario non appena ho dato inizio alla lettura. "In questo periodo sei dedita alle letture romantiche" mi è stato detto, quando all'annuncio che leggevo qualcosa di nuovo è seguito il titolo del libro. Ebbene, questo non è un libro che parla d'amore nel senso più comune del termine. Si tratta di una lettura che, nonostante l'ampia dose di ironia, esplora una classe sociale e lo fa con tocco da maestro.
Mi sono sempre piaciuti i libri scritti da autori che avevano vissuto "quella determinata situazione" oppure "quella determinata epoca" e la Mitford come la Austen, è stata protagonista della società di cui parla. Quindi la narratrice è una sorta di alter ego della scrittrice; una osservatrice ingenua, ma anche acuta, che tuttavia fa cogliere al lettore ogni sfumatura della situazione.
Ci troviamo nella campagna inglese, non troppo lontano da Londra, ma nemmeno vicino. Al centro dei racconti di Fanny, la narratrice, c'è la famiglia Montdore - nobilissima e ricca oltre misura. Fanny è una loro parente e, sin da piccola, abbandonata da una madre adeguatamente ribattezzata "la fuggiasca", si divide tra il palazzo dei Montdore e le dimore ( meno lussuose ma più accoglienti ) degli zii, condividendo spesso tempi e spazi con Polly Montdore unica figlia di Lord e Lady M.
La penna di Nancy Mitford è scorrevole, intrigante, e freschissima. Ogni parola sembra incoraggiare il lettore ad andare avanti, tant'è che ho dovuto spesso porre un freno alla mia avida curiosità imponendomi di fare delle pause.
Se siete degli estimatori dell'umorismo inglese, del fascino mai perduto della nobiltà, dei bizzarri stili di vita di vecchi nobiluomini e scalatrici sociali, allora questo libro è fatto per voi. Infatti, a dispetto del titolo, non è un freddo e distaccato affresco di qualcosa che fu, ma assomiglia ad un racconto dettagliato di qualcosa che è. D'altronde dovrebbe essere proprio questo l'effetto che un romanzo di successo ha, accompagnare chi legge proprio in quella stanza e non lasciare mai che l'occhio curioso si allontani dalla scena descritta. Ed è così, ci si sente immersi nelle scoppiettanti avventure dei tanti protagonisti e si è assuefatti alle massicce dosi di glamour, ironici pettegolezzi, tanto da desiderarne ancora e ancora! Leggere questo romanzo equivale a sedere nelle eleganti sale di Fortnum and mason, prendere un tè, guardandosi intorno, ed essere certi che da un momento all'altro si assisterà all'entrata in scena di un ex regnante o di un arciduca. E' il nostro privato palco all'opera, il cannocchiale perfetto che spinge l'occhio a spiare una dimensione sconosciuta e divertente. E' così che si fa la conoscenza della bislacca, avida, Lady Montdore, attenta solo a rimarcare, con mezzi tra i più sibillini, che è padrona di "tutto questo" e del consorte Lord Montdore, ex viceré di origini francesi.
Montdore house è il centro delle curiosità dei parenti di Fanny, i vivaci Radlett, zio Davey e zia Emily. Nonostante l'allure che circonda l'intero romanzo, credo sia possibile riconoscere negli spettatori quella familiare attitudine al pettegolezzo maligno che risiede in ogni buon vicino di casa che si rispetti. Quanto sono succulente le storielle scabrose, se sorbite insieme ad un buon tè, davanti ad un caminetto, mentre più d'uno zio scrupoloso mette a disposizione le proprie conoscenze sul bel mondo?
E ce ne sono tante di storielle così, di intrecci, di interessanti particolari che sembrano splendere tanto quanto i diamanti di Lady Montdore.
Il mistero inspiegabile che cala sulla persona della splendida Leopoldina "Polly" Montdore, un angelo biondo, una creatura tanto distante e fredda da assomigliare ad una statua, è molto affascinante. Ella è talmente diversa, ostile alla madre, da spingere il lettore a sostenerla in un primo momento. Se Lady Montdore, un po' come la signora Bennett, non vuole altro che dare marito alla figlia, Polly sembra essere lontanissima anche solo dall'idea. E mentre l'infaticabile, eccentrica madre, perde speranza spasimante dopo spasimante rifiutato, i pettegolezzi scoppiettano nelle case degli zii di Fanny, dove ci si diletta a conservare ricordi e produrre strani riti con l'eleganza consueta. Vengono fatte le più strambe proposte, erogate teorie su teorie, perché nessuno si spiega come mai la bellissima ragazza dagli occhi azzurri non abbia mai coltivato neppure una passione nonostante stia arrivando a compiere vent'anni. E i giovani che le vengono presentati sono scoraggiati dal distacco di lei, dai suoi modi così indolenti e privi della vivacità che le giovani debuttanti hanno.
Tutte sembrano trovare la loro strada; Fanny si sposa, così come le due maggiori Radlett, e Lady Montdore trova consolazione solo nel criticare nei loro matrimoni una mancanza di nobiltà o denari. Eppure, di giorno in giorno, la sua bella figlia non le da che delusioni.
Ed è li, in un momento di relax, come se tutti avessimo ormai perso le speranze, che lo scandalo scoppia. Ognuno è chiamato a fare le proprie congetture, a ridere o dispiacersi per i vari personaggi, ma l'importante è farsi catturare dalla verve narrativa della Mitford. E come potere resistere?
L'altezzosa, gelida Polly, si rivela una creatura stravagante al pari di sua madre, e si continua la lettura con un sorriso ironico. Chi avrebbe potuto scegliere, se non l'uomo più sconsiderato, più vecchio e inadeguato del mondo? Colui che è sempre stato sotto gli occhi del lettore e, sebbene sia addirittura conosciuto col soprannome di "l'osceno oratore", in qualche modo si nasconde ai nostri occhi. Il tutto viene risolto in una nuvola di ironia, di pungente freschezza inglese. Nascosti al clamore di Westminster Abbey, nella cappella di famiglia, con la presenza di "qualcuno" e non di "tutti" i due genitori vedono una figlia ed una erede che sparirà al braccetto di uno sposo non troppo felice. La notizia, la perdita dell'eredità, il matrimonio e la partenza, avvengono con velocità e "serenità" innaturali. E non si tratta di descrizioni poco accurate, ma della freddezza interiore, della superficialità d'animo di cui sono pieni tutti i Montdore. La figlia non ha interesse nell'essere diseredata; Lord Montdore, più si va avanti nella lettura e più lo si riconosce come una sorta di spettro, non osa ribellarsi assolutamente ai voleri vendicativi della moglie quando decreta di togliere tutto il possibile alla figlia. E infatti, Lady Montdore, viene sistematicamente privata, in seguito ad un poco duraturo scoppio d'ira, del dolore di cui una madre non si sarebbe mai dimenticata in tutto il corso della restante vita. Ella, non solo è come se cancellasse sua figlia, ma la rimpiazza con un individuo migliore ai suoi scopi; si trasforma, diventa un'altra, e quando infine si ricongiunge con la prole gli unici commenti riguardano cose talmente futili da mettere nel lettore raccapriccio.
I momenti di ironia, sollazzo, non mancano; il romanzo ne è pieno. Si farebbe presto a fare una articolata lista delle moine, vizi e artifizi di cui sono pieni i personaggi. Il riso e l'ironia si convogliano dalle pagine alle labbra di chi legge, come se fosse in atto una sorta di tempesta che li sta trasportando. Mentre da una parte si è rattristati, alla fine, quasi turbati dalla vacuità di cui sono ebbri i Montdore; dall'altra parte è impossibile non restare affascinati e ammaliati dalla vivacità, dolcezza e originalità di tutti gli altri personaggi.
La lettura di questo libro è altamente consigliata! Prendete il libro, una tazza di tè e dei macarons, e godetevi un viaggio in limousine verso gli splendori decadenti dei nobili inglesi del novecento. Non ve ne pentirete!
Busy Bee
Curiosità
Grazie al cielo la Mitford ha scritto altri due romanzi legati a questo. "Non dirlo ad Alfred" e "Inseguendo l'amore" entrambi narrati dalla nostra Fanny.
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